I sette caratteri della legge

27.11.2014 17:32

Shakyamuni esortava i discepoli a seguire gli insegnamenti, applicandoli alla vita in un percorso di attenta ricerca e suggerimenti. All'epoca di Nichiren però, le diverse scuole buddiste avevano smembrato ogni sua parola e molte dottrine integravano anche pratiche esoteriche, o asservivano il buddismo a fini economico politici. Gli scritti dei sutra avevano perso di efficacia ed era difficile arrivare a una chiave di lettura integra, semplice e universale. In questo tempo confuso e in un Giappone feudale Nichiren riporta l'attenzione sulla vera essenza di tutto ciò che esiste, descritta nei caratteri del titolo del Sutra del Loto. Dalla profondità del sommo insegnamento capisce che affidarsi a quelle scritture, e più precisamente, recitandone a voce alta il titolo, l'uomo rivela la buddità innata della vita nella propria esistenza terrena.

Andremo a scoprire i concetti accolti nella frase Nam myoho renge kyo, ma prima ragioniamo sul perché la sua recitazione, dovrebbe influenzare l'intimo umano e l'ambiente circostante.

Se non vogliamo credere che in questi sette caratteri ci sia la legge descritta minuziosamente per cinquant'anni dal Budda, dovremmo anche smettere di pensare che nelle sette note conosciute, ci sia tutta la musica esprimibile, da Verdi a Vasco Rossi, da Allevi a Beethowen, dai Pink Floyd ai Genesis, dai Sex Pistols agli U2 e così via.

Possiamo davvero dire che esiste un solo rigo musicale in tutta la storia della musica che esula da quelle sette piccole note?

No.

Forti di questo esempio, possiamo essere certi che i sette caratteri chiave di Nam myoho renge kyo, avvolgono tutto il pensiero del budda, esattamente come le sette note tutta la musica.

Perché recitare a voce alta questa strana frase, dovrebbe cambiare il nostro animo, oppure come si dice, rivelare la nostra buddità?

Il canto dona uno stato vitale alto al cantante e a chi lo ascolta. Inoltre esterna emozioni che avvolgono l'ambiente di luce. Come dire che chi canta, sorride, contagiando chi ascolta.

O sbaglio?

Quindi abbiamo capito che Nam myoho renge kyo contiene tutti gli insegnamenti di Shakyamuni e ogni possibile sviluppo pratico degli stessi nella quotidianità.

Siamo anche arrivati alla conclusione che recitare questi sette caratteri a voce alta, così come le sette note, ci permette di accedere al nostro intimo illuminandolo e di conseguenza anche l'ambiente circostante.

Succede ogni volta che si accende il palco degli U2 e tutti gli spettatori applaudono in piedi, ballando e urlando di felicità.

Riduttivo?

Forse, ma rende l'idea.

 

12. Nichiren asserisce che, se il Sutra del Loto espone il risveglio del Budda alla legge universale della vita, allora questo concetto dev'essere contenuto integralmente anche nel titolo.

 

Dobbiamo ricordarci che all'inizio del libro ho descritto il rapporto di Unicità tra essere vivente e ambiente. Ne deriva, secondo il pensiero del Budda, che ognuno porta in sé il principio di causa effetto come qualsiasi fenomeno dell'universo, quindi la nostra esistenza, come quella di Shakyamuni, è un'entità di questa legge importantissima.

Il Daishonin ci suggerisce senza mezzi termini di evocarla con la voce per portarla in superficie e renderci più consapevoli possibile non solo della sua esistenza, ma che noi siamo quella legge al pari dell'universo intero.

Nel pensiero di Shakyamuni c'è un altro concetto importante da ricordare:

 

  1. Noi siamo la nostra forma, ovvero l'aspetto fisico.

  2. Siamo la nostra mente, cioè il pensiero, le abitudini, il carattere ecc.

  3. Siamo anche l'insieme di aspetto fisico e pensiero allo stesso modo come un'unica entità composta integralmente di queste tre parti mai distaccate l'una dalle altre.

 

Per fare un altro esempio musicale, prendiamo un pentagramma e mettiamo le ormai conosciute sette note. Quello che vediamo è la rappresentazione grafica della musica che abbiamo composto, più o meno come il nostro aspetto fisico, cioè quello che si vede e che ci caratterizza nella forma. Se poi quelle note cominciamo a canticchiarle, esprimeranno anche l'aspetto emozionale o caratteriale di ciò che sono. Quindi nel loro aspetto è intrinseco anche il loro valore musicale e quindi la melodia che esprimono.

Quando avremo un pentagramma cartaceo e note grafiche, non avremo solamente la carta; l'inchiostro; la musica, ma ciò che i musicisti chiamano spartito, ovvero l'insieme fisico e musicale dell'intera opera a cui si affidano per suonarla. Lo stesso vale per l'uomo, che è composto dalla fisicità; dal pensiero e da entrambe le cose allo stesso modo, una sola parte mancante e l'uomo non sarebbe tale.

Sei sorpreso di questo?

No, dai. Non lo sei affatto.

Ammettilo.


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